lunedì 19 novembre 2012

Progetto Re-Freedom, disabilità & e-government



 RE-FREEDOM - Rete funzionale per la ricerca e sperimentazione di servizi innovativi per la domiciliarità
Progetto attuato dalla regione Friuli Venezia Giulia.

Scopo del progetto  è creare una rete stabile e consolidata di conoscenza sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie (ICT, domotiche, nuovi materiali, ergonomia, ecc.) per migliorare la qualità della vita in casa per anziani e disabili, ed essere di supporto all’erogazione efficace ed efficiente di servizi domiciliari in grado di ritardare (auspicabilmente eliminare) la necessità di istituzionalizzazione, riservando questa soluzione ai soli anziani e disabili che necessitano di assistenza specialistica e continuativa.

Amministrazione pubblica e centri di ricerca uniti per studiare nuove soluzioni che migliorino la qualità della vita di anziani e disabili, rendendo più intelligenti le loro abitazioni. Comune di Udine, Rino Snaidero Scientific Foundation e Friuli Innovazione collaboreranno nel progetto “RE-FREEDOM - Rete funzionale per la ricerca e sperimentazione di servizi innovativi per la domiciliarità” finanziato dalla Regione FVG con la legge 26/2005, art. 22, “Interventi a favore dell’innovazione nel settore del welfare”. L’iniziativa, ideata per rispondere alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, ha un duplice obiettivo: promuovere le tecnologie disponibili per migliorare la qualità della vita di anziani e disabili in casa e sperimentare l’applicazione di queste tecnologie con gli utenti finali, in spazi appositamente messi a disposizione dal Comune. Verrà creata una rete informativa che coinvolgerà gli attori locali del servizio socio-sanitario, per favorire la divulgazione verso gli utenti finali delle possibilità offerte dalla tecnologia per adeguare la propria abitazione a esigenze specifiche. Nella fase di sviluppo sperimentale, invece, alcune di queste tecnologie – che consistono nell’integrazione di strumenti informatici, soluzioni ergonomiche e domotiche, uso di nuovi materiali – verranno applicate in due appartamenti-laboratorio. Gli immobili individuati si trovano uno al quinto piano di uno stabile di via Mantova, e sarà riservato a utenti con difficoltà sensoriali (ipovedenti e audiolesi) e cognitive; il secondo al piano terra in via Colugna, e sarà invece destinato principalmente a persone con difficoltà motoria agli arti inferiori.


Tecnologie domotiche all’avanguardia perché le case siano più sicure e permettano più autonomia anche alle persone di una certa età o con qualche problema di salute.
E’ pensato per le fasce più deboli, ma le soluzioni, c’è da scommetterci, saranno poi gradite e utilizzate da tutti, come a suo tempo lo furono il cordless e le tapparelle elettriche. E’ questo il concetto ribadito più volte durante la presentazione del progetto RE-FREEDOM, presentato lo scorso 19 gennaio in sala Ajace, a Udine.
Si tratta di un’iniziativa di ricerca industriale co-finanziata dalla Regione (LR 26/2005, art. 22, “Interventi a favore dell’innovazione nel settore del welfare”) e portata avanti da tre soggetti: il comune di Udine capofila, Friuli Innovazione, nel ruolo di coordinatore delle attività e la Rino Snaidero Scientific Foundation come partner tecnico. Attori protagonisti anche le associazioni di disabili di Udine, chiamate a contribuire alla fase sperimentale di RE-FREEDOM, che prevede una partecipazione diretta dei cittadini nel test delle tecnologie installate nei due immobili messi a disposizione dal comune e che diventeranno veri e propri laboratori. Si tratta di un appartamento al quinto piano di un palazzo in via Mantova, che sarà dotato di soluzioni domotiche per gli ipovedenti e di un’abitazione a piano terra in via Colugna, che diventerà un laboratorio indirizzato ai disabili con problemi di mobilità.
L’obiettivo finale è mettere a punto nuovi modelli di erogazione di servizi socio-sanitari che prevedano l’utilizzo, in casa, di nuove tecnologie. Nei laboratori di ricerca sarà possibile anche inventare nuovi prototipi e far avanzare la ricerca per migliorare la qualità della vita delle persone. Saranno verificate le condizioni per permettere alle persone anziane, con difficoltà motorie o portatrici di disabilità, di essere più autonome evitando i casi di istituzionalizzazione precoce nelle residenze per anziani e nelle case di cura.
“L’approccio della ricerca – ha sottolineato il direttore della Fondazione Snaidero, Felice Pietro Fanizza – si basa sullo studio delle esigenze degli utenti finali, con cui trovare e sperimentare le soluzioni tecnologiche più adatte per migliorare la loro sicurezza e mantenere la loro salute; il lavoro dei ricercatori sarà incentrato anche sull’uso di Internet per gestire la casa e per collegarla con il mondo esterno, ed in particolare con il medico, l’ospedale e le associazioni che forniscono servizi domiciliari; si tratta quindi anche di mettere a punto nuovi modelli organizzativi che vedono protagonisti soggetti pubblici e privati che lavorano in sinergia tra loro, nell’interesse dell’utente finale”.

Maggiori info su:    http://refreedom.eu

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